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Greenpeace Italia: l’acqua di Milano è inquinata da composti PFAS

  • Ottobre 18, 2023
  • 7 min read
Greenpeace Italia: l’acqua di Milano è inquinata da composti PFAS

La questione della qualità dell’acqua è sempre stata di cruciale importanza per la salute pubblica e l’ecosistema. Recentemente, Milano e alcune aree della Lombardia sono venute sotto i riflettori a seguito di rivelazioni preoccupanti riguardanti la presenza di composti PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) nelle acque destinate al consumo umano. Questi composti chimici, noti per la loro persistenza nell’ambiente e associati a gravi rischi per la salute, inclusi tumori, hanno destato grande preoccupazione tra la popolazione e le autorità locali.

Le indagini condotte hanno mostrato che un numero significativo di campioni d’acqua prelevati da diverse aree, compresa la città di Milano, ha rivelato la presenza di PFAS. In particolare, a Milano, è emerso che quasi un terzo dei campioni analizzati è risultato contaminato da questi composti chimici pericolosi. Questa situazione ha sollevato numerosi interrogativi sulla sicurezza dell’acqua potabile, sulle misure di controllo e prevenzione attuate, e sulle possibili ripercussioni a lungo termine per la salute pubblica e l’ambiente.

Greenpeace Italia ha giocato un ruolo centrale nel portare alla luce questi dati, chiedendo maggiore trasparenza e azioni concrete per affrontare questa emergenza sanitaria e ambientale. L’organizzazione ha anche esortato il governo e le autorità competenti a prendere misure decisive per eliminare l’uso e la produzione di PFAS, oltre a implementare strategie di bonifica efficaci.

Cosa sono i composti PAS?

I composti PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono una classe di composti chimici artificiali noti per la loro resistenza al calore, all’olio, alle macchie e all’acqua. Grazie a queste proprietà, i PFAS sono stati ampiamente utilizzati in una vasta gamma di applicazioni industriali e di prodotti di consumo per decenni. Alcuni esempi includono antiaderenti in pentolame, repellenti per macchie su tessuti e tappezzeria, rivestimenti resistenti all’acqua per abbigliamento e calzature, schiume antincendio, e alcuni tipi di imballaggi per alimenti.

Tuttavia, le stesse proprietà che rendono i PFAS utili in queste applicazioni contribuiscono anche alla loro persistenza nell’ambiente e nel corpo umano, guadagnando loro il soprannome di “sostanze chimiche per sempre”. I PFAS sono estremamente resistenti alla degradazione, il che significa che possono persistere nell’ambiente per lunghi periodi di tempo, accumulandosi nei corpi idrici, nel suolo e negli organismi viventi.

La salute umana può essere avversamente influenzata dall’esposizione ai PFAS. Studi scientifici hanno associato l’esposizione a lungo termine ai PFAS a una serie di problemi di salute, inclusi:

  • Problemi di sviluppo nei neonati e nei bambini
  • Problemi al sistema immunitario
  • Interferenze con gli ormoni naturali del corpo
  • Aumento del colesterolo
  • Certi tipi di tumore, come il tumore del testicolo o del rene

L’esposizione ai PFAS può verificarsi attraverso diverse vie, inclusi l’ingestione di acqua e cibo contaminato, l’inalazione di aria contaminata, e il contatto con prodotti che contengono PFAS.

Date le potenziali implicazioni per la salute e l’ambiente, molti paesi e regioni stanno esaminando o hanno già adottato misure per limitare o vietare l’uso di alcune sostanze PFAS, e stanno lavorando per sviluppare strategie di bonifica per affrontare la contaminazione esistente.

L’acqua di Milano è inquinata: i risultati delle analisi

Le indagini sul contenuto di PFAS nell’acqua di Milano e della Lombardia hanno rivelato dati allarmanti. Greenpeace Italia, mediante un’indagine approfondita, ha portato alla luce che su circa 4.000 campioni analizzati tra il 2018 e il 2022, il 19% ha evidenziato la presenza di PFAS, sostanze chimiche artificiali estremamente persistenti associate a gravi problemi di salute, inclusi tumori​.

Emerge che l’acqua di Milano è inquinata, infatti quasi un terzo dei campioni d’acqua analizzati in città ha mostrato la presenza di PFAS, con aree specifiche come Crescenzago, Anfossi, Cantore, Padova e Lambro che presentano le contaminazioni più elevate​. La situazione è grave anche in molti comuni della Lombardia. In alcune province, le percentuali di campioni contaminati sono addirittura più alte: la provincia di Lodi registra l’84,8% dei campioni positivi alla presenza di PFAS, seguita dalle province di Bergamo e Como con rispettivamente il 60,6% e il 41,2%​.

I dati evidenziano un quadro allarmante che sottolinea l’urgenza di interventi mirati per affrontare la contaminazione da PFAS e garantire la sicurezza dell’acqua destinata al consumo umano. Le discrepanze nei risultati delle analisi tra le diverse aree geografiche e la gravità della situazione richiedono una riflessione approfondita sulle cause della contaminazione e sulle strategie di monitoraggio e bonifica da adottare per proteggere la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente.

La Risposta delle Autorità e Gestori Idrici

La scoperta della presenza di PFAS nell’acqua di Milano e di altre aree della Lombardia ha suscitato reazioni immediate da parte delle autorità locali e dei gestori dei servizi idrici. Di fronte a questa emergenza sanitaria ed ambientale, è emersa la necessità di una comunicazione trasparente e di azioni concrete per mitigare i rischi associati.

I gestori dei servizi idrici hanno risposto alle critiche sottolineando l’efficacia dei processi di potabilizzazione attualmente in uso, che, secondo loro, rendono l’acqua sicura per il consumo. Tuttavia, questa affermazione non ha placato le preoccupazioni della comunità, specialmente in luce dei dati diffusi da Greenpeace Italia.

Richiesta di una maggiore vigilanza

Le autorità locali e nazionali sono state sollecitate a prendere in considerazione la gravità della situazione. La richiesta di una maggiore vigilanza sulle fonti di contaminazione, l’implementazione di test più rigorosi e la revisione delle normative esistenti relative alla presenza di sostanze chimiche nell’acqua, sono diventate tematiche centrali nel dibattito pubblico.

Inoltre, è stato fatto appello al governo e ai ministeri competenti affinché si adottino misure legislative che vietino l’uso e la produzione di PFAS, insieme a strategie efficaci di bonifica. L’individuazione e la responsabilizzazione dei responsabili dell’inquinamento sono altresì viste come passaggi cruciali verso la risoluzione di questa emergenza.

La risposta coordinata e tempestiva delle autorità e dei gestori idrici sarà fondamentale per ristabilire la fiducia nella qualità dell’acqua e per garantire la salute e la sicurezza della popolazione. L’adozione di una strategia comprensiva, che includa misure preventive, di monitoraggio e di risposta rapida, sarà essenziale per affrontare efficacemente la sfida posta dalla contaminazione da PFAS e per prevenire futuri rischi ambientali e sanitari.

PFAS: impatto sulla Salute e l’Ambiente

La presenza di composti PFAS nell’acqua potabile rappresenta una seria minaccia sia per la salute umana che per l’ambiente. Questi composti chimici, noti per la loro persistenza e resistenza alla biodegradazione, possono accumularsi nel corpo umano e nell’ambiente, causando una serie di problemi.

Sul fronte della salute, le ricerche scientifiche hanno associato l’esposizione ai PFAS a vari disturbi, tra cui tumori, problemi al sistema immunitario, malattie tiroidee e altri problemi endocrini. La loro capacità di persistere nel corpo umano per lunghi periodi rende l’esposizione ai PFAS particolarmente preoccupante, specialmente considerando la difficoltà di eliminarli una volta entrati nel sistema idrico.

Dal punto di vista ambientale, i PFAS possono contaminare i corpi idrici, il suolo e la fauna selvatica, creando un ciclo di inquinamento difficile da interrompere. La loro natura persistente significa che possono rimanere nell’ambiente per decenni, se non centinaia di anni, con potenziali ripercussioni negative su ecosistemi interi.

L’accumulo di PFAS nel suolo può influenzare negativamente la fertilità del terreno e la crescita delle piante, mentre la contaminazione dell’acqua può avere effetti deleteri sulla fauna acquatica e, a lungo termine, sull’intera catena alimentare. Questa situazione, se non controllata, può portare a un deterioramento della biodiversità e a una perdita di habitat cruciali per molte specie.

L’acqua di Milano è inquinata come anche in altre aree della Lombardia, la situazione attuale evidenzia l’urgente necessità di una migliore comprensione e gestione dei rischi associati ai PFAS, non solo per proteggere la salute umana, ma anche per preservare l’integrità e la sostenibilità dell’ambiente. Le strategie di monitoraggio, bonifica e prevenzione saranno essenziali per mitigare l’impatto dei PFAS e garantire un futuro più sicuro e sostenibile per le comunità e gli ecosistemi coinvolti.

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Massimo Chioni