Milano nucleare: il reattore costruito entro il 2032?
Matteo Salvini auspica l’inaugurazione di una centrale nucleare a Milano entro il 2032. Molti si domandano quale sia l’opinione dei residenti milanesi, visto che il sindaco, Giuseppe Sala, ha esposto la sua contrarietà all’idea di una centrale nucleare nel cuore della Lombardia per diversi motivi. Nonostante le numerose critiche suscitate dalle dichiarazioni di Salvini, non è l’unico sostenitore dell’energia nucleare, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che ha recentemente tenuto il primo incontro della ‘Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile‘. Anche Attilio Fontana, presidente della Regione, esprime la sua approvazione.
Salvini, precedentemente, aveva suggerito il quartiere Baggio, vicino alla sua residenza nel Municipio 7, come possibile sede. Questa proposta ha generato ulteriori controversie. Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, ha commentato su piattaforme social riguardo all’irrealizzabilità dell’idea di Salvini, suggerendo che il ministro delle Infrastrutture dovrebbe concentrarsi sulle sue competenze. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, ha invece proposto un dibattito aperto in Piazza Duomo a Milano. Tuttavia, bisogna ricordare che nel 1987, la popolazione italiana si era espressa su tre quesiti riguardanti l’energia nucleare. Nonostante le numerose proposte, rimangono molti scettici sul nucleare, preoccupati per questioni come tempi, costi e sicurezza.
Inizio lavori nel 2024?
Salvini rimane determinato nella sua posizione: “Secondo le valutazioni dei tecnici del mio dipartimento, potremmo inaugurare una centrale nucleare entro il 2032 se iniziamo nel 2024“. Precisa anche che si tratterebbe di “un reattore all’avanguardia”. Queste dichiarazioni sono state rilasciate durante l’evento pro-nucleare ‘iweek’ tenutosi a Roma. Oltre a Salvini, hanno preso parte all’evento il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin di Forza Italia e Adolfo Urso di Fratelli d’Italia. Salvini ha sottolineato l’importanza della pianificazione collaborativa, coinvolgendo diverse aree come imprese, ambiente, infrastrutture e Mef. Mentre fa riferimento a Milano come possibile sito, il sindaco Sala risponde: “Non sono categoricamente contrario, ma dobbiamo trovare un equilibrio”. E aggiunge riguardo alle dichiarazioni di Salvini: “Non so se fosse un commento serio o una semplice battuta, ma non rientra nei nostri piani attuali. Non ne abbiamo discusso durante i nostri incontri”.
Le questioni irrisolte sul tema del nucleare
Ci sono effettivamente molte questioni irrisolte riguardo al tema del nucleare. Una delle principali riguarda la necessità di affrontare la questione del referendum del 1987. In quell’occasione, la popolazione italiana ha espresso la propria volontà su tre aspetti chiave del nucleare: l’Italia ha deciso contro l’intervento del governo nel caso in cui una località rifiutasse un sito per una centrale nucleare, ha rifiutato finanziamenti pubblici per le aree ospitanti centrali nucleari e ha negato a Enel la capacità di contribuire alla costruzione di impianti nucleari all’estero. Un’altra questione critica riguarda la gestione delle scorie nucleari. Senza un deposito nazionale appropriato per tali rifiuti, qualsiasi discussione sul nucleare risulta priva di fondamento. Attualmente, il governo sta cercando luoghi adatti per stoccare almeno 78.000 metri cubi di scorie a bassa radioattività, ma le aree potenzialmente idonee sono riluttanti ad accettarle. Infine, ci sono anche preoccupazioni legate alla sicurezza, ai costi associati e all’effettiva sostenibilità dell’energia nucleare.