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Affitti a Milano: bar e ristoranti pagano fino a 350 Mila Euro all’anno

  • Novembre 16, 2023
  • 5 min read
Affitti a Milano: bar e ristoranti pagano fino a 350 Mila Euro all’anno

La recente analisi del mercato immobiliare rivela una tendenza sorprendente: gli affitti per bar e ristoranti nella città stanno raggiungendo cifre vertiginose, con valori che possono toccare i 350 mila euro annui. Questo fenomeno si concentra particolarmente nelle zone centrali, come l’ombra del Duomo e i grattacieli di Porta Nuova, dove la domanda incessante spinge i prezzi alle stelle. La crescita esponenziale del settore food & beverage nel periodo post-pandemia ha giocato un ruolo chiave in questa dinamica, riscrivendo non solo la mappa urbana milanese con nuove aperture e insegne ma anche influenzando l’andamento dei valori immobiliari.

I dati forniti da Engel & Völkers Commercial mostrano che alcune zone sono diventate particolarmente costose. Un ristorante di 100 metri quadri, ad esempio, può arrivare a pagare fino a 290 mila euro all’anno di affitto.

Affitti astronomici nel cuore di Milano

Nel cuore pulsante di Milano, le cifre degli affitti per bar e ristoranti stanno raggiungendo livelli straordinariamente elevati. Il fenomeno è particolarmente marcato in alcune aree simbolo della città, come le zone intorno al Duomo e i nuovi sviluppi di Porta Nuova, dove l’eleganza urbana si fonde con il dinamismo commerciale. In queste aree, gli affitti possono oscillare tra 1.100 e 2.900 euro al metro quadrato annuo, una cifra che, per una proprietà di dimensioni medie, può tradursi in un impegno finanziario annuale fino a 350 mila euro.

Questi costi esorbitanti non sono isolati a poche strade esclusive, ma si estendono attraverso diversi distretti di Milano. Piazza Liberty, ad esempio, è diventata una delle zone più costose per gli affitti commerciali, specialmente dopo l’apertura dello scenografico Apple Store che ha ulteriormente accresciuto il suo prestigio. Anche Porta Nuova, nota per la sua moderna architettura e le sue piazze vivaci come Piazza Gae Aulenti e Corso Como, registra affitti elevati, sebbene in misura leggermente inferiore rispetto al centro storico.

Nonostante questi prezzi elevati, Milano continua ad attrarre un significativo interesse commerciale, testimoniato dalla presenza di nuove aperture e dalla crescente domanda nel settore food & beverage. L’attrattiva della città non si limita solo ai grandi marchi ma si estende anche a imprenditori indipendenti e catene in espansione, che vedono Milano come un terreno fertile per l’innovazione e la crescita nel settore ristorativo. Questo trend, sebbene porti prosperità e novità, pone anche interrogativi sulla sostenibilità di tali costi per gli esercenti, specie in un contesto economico ancora segnato dalle ripercussioni della pandemia.

Impatto della pandemia e crescita del settore food & beverage a Milano

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto profondo su molti settori, e il mercato immobiliare milanese non fa eccezione. Tuttavia, nel contesto specifico del settore food & beverage, la pandemia ha agito come un catalizzatore per il cambiamento e la crescita. Durante e dopo il periodo di lockdown, si è assistito a un rinnovato interesse per i locali di ristorazione, con una spinta verso l’innovazione e l’adattamento ai nuovi bisogni dei consumatori.

L’incremento della domanda ha portato a una significativa riqualificazione di diverse zone della città, con l’apertura di nuovi locali e l’ingresso di brand internazionali e catene di ristorazione. Questo fenomeno ha contribuito non solo a ridefinire l’aspetto urbano di Milano, ma anche a rinvigorire il tessuto economico della città. I quartieri come il Duomo, Porta Nuova e i Navigli, tradizionalmente noti per il loro appeal turistico e commerciale, hanno visto un’ulteriore crescita del loro valore immobiliare.

La crescita del settore food & beverage ha anche portato alla comparsa di nuove tendenze, come la diversificazione dei formati dei locali e l’introduzione di concetti innovativi nella ristorazione. Questa evoluzione si è tradotta in una maggiore competizione per spazi commerciali in posizioni privilegiate, contribuendo all’aumento degli affitti.

Sebbene questa crescita abbia portato benefici tangibili, ha anche sollevato questioni sulla sostenibilità a lungo termine di tali costi elevati di locazione per i piccoli e medi imprenditori. L’equilibrio tra la vitalità economica e la sostenibilità finanziaria diventa così un tema centrale nel dibattito sul futuro del settore ristorativo a Milano, in un contesto in cui l’incremento dei costi energetici e delle materie prime aggiunge ulteriori sfide.

Confronto con il residenziale: una città in continua ascesa

La città sta vivendo una crescita esponenziale dei prezzi degli immobili, una tendenza che si riflette sia nel settore commerciale sia in quello abitativo. Questa situazione evidenzia un panorama urbano in continua trasformazione, dove il costo della vita e l’accessibilità agli spazi urbani diventano questioni sempre più centrali.

Le cifre degli affitti nei quartieri centrali, come il Duomo e Porta Nuova, sono indicativi di un mercato immobiliare che continua a spingersi verso l’alto. Questo aumento non è limitato solo agli spazi commerciali, ma si estende anche alle abitazioni. Appartamenti e case a Milano stanno diventando sempre più costosi, con prezzi che talvolta sfiorano o superano quelli di altre metropoli europee.

Questo incremento dei costi abitativi pone delle sfide significative per i residenti della città, in particolare per coloro che cercano soluzioni abitative a prezzi accessibili. Il confronto tra i settori residenziale e commerciale mostra come entrambi siano soggetti a un aumento dei prezzi dovuto a una domanda crescente e a una disponibilità limitata di spazi di qualità.

In questo contesto, Milano si configura come una città che, pur prosperando economicamente, deve affrontare le problematiche legate all’accessibilità e alla sostenibilità degli spazi urbani. La città si trova di fronte alla sfida di bilanciare la sua ascesa come centro economico e culturale con la necessità di rimanere accessibile e vivibile per i suoi abitanti.

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Massimo Chioni