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Giorgio Armani: l’ambasciatore milanese dello stile italiano

  • Ottobre 6, 2023
  • 5 min read
Giorgio Armani: l’ambasciatore milanese dello stile italiano

All’estero, molti lo conoscono come King George, un soprannome che gli calza a pennello. Rappresentando l’essenza dell’eleganza discreta, Armani ha diffuso globalmente un concetto di stile italiano caratterizzato da innovazione e raffinatezza. Molte celebrità lo adorano e, fin dagli anni ’70, guida un vasto impero che si estende non solo alla moda e ai cosmetici, ma anche ad hotel, ristoranti, istituzioni culturali come musei e una fondazione.

Chi è Giorgio Armani

Tutti sappiamo chi è Giorgio Armani, ma quali sono le sue origini e la sua storia?

Nato l’11 luglio 1934 a Piacenza, Giorgio Armani è il fratello di Sergio e Rosanna. Suo padre, Ugo, lavorava come impiegato mentre sua madre, Maria, si occupava della casa. Nonostante una situazione economica non floridissima, la sua infanzia è stata serena. Tuttavia, la seconda guerra mondiale ha interrotto questa tranquillità: spesso si è rifugiato da bombardamenti e ha anche subito ferite che hanno richiesto un ricovero ospedaliero di 40 giorni.

Nel 1949, la sua famiglia si sposta a Milano. Dopo aver conseguito il diploma, Armani decide di studiare medicina. Tuttavia, dopo solo due anni, comprende che quella carriera non è per lui. Lascia gli studi per svolgere il servizio militare e, una volta tornato a Milano, trova impiego presso La Rinascente, un rinomato shop della città. Durante questo periodo, ricopre vari ruoli, dall’acquisto di collezioni maschili alla progettazione di vetrine.

Nel 1965, Nino Cerruti riconosce il suo innato talento per la moda e lo recluta per disegnare la linea maschile Hitman. Questa esperienza avvicina Armani al fascino dei tessuti e lo spinge a sviluppare una visione personale del design. Percepisce una necessità di rinnovamento nella moda maschile. Nel 1973, decide di lasciare Cerruti. Con l’appoggio del suo socio e compagno di vita, Sergio Galeotti, inizia una carriera indipendente, offrendo consulenza a marchi prestigiosi come Max Mara, Bagutta e Allegri.

La Giorgio Armani S.p.A. 

Nel 1975, viene fondata la Giorgio Armani S.p.A., inizialmente specializzata in abbigliamento maschile e, dal seguente anno, anche in quello femminile. Il marchio fa il suo debutto a Pitti attraverso una sfilata dove emergono chiaramente le caratteristiche distintive del brand Armani: i toni distintivi del bianco e blu, le giacche innovative senza fodera e imbottitura, e silhouette ridisegnate. La sua interpretazione dell’eleganza è una versione casual e disinvolta, rivoluzionaria rispetto alla tradizionale formalità di Savile Row. Queste innovazioni, ben presto, diventano elementi essenziali anche nel guardaroba femminile.

Armani si concentra sulle esigenze delle donne in carriera, combinando funzionalità con sofisticatezza. Oltre a un particolare tono di blu, introduce il “greige“, una fusione tra beige e grigio che diventa un segno distintivo del suo stile. Nel 1978, l’attrice Diane Keaton sfoggia una giacca Armani alla cerimonia degli Oscar, dove viene premiata come migliore attrice per “Io e Annie”. Nel 1979, Armani riceve il Neiman Marcus Fashion Award. Un ulteriore riconoscimento arriva nel 1980, quando Richard Gere indossa solamente abiti Armani nel film “American Gigolò”, contribuendo a proiettare Armani su un palcoscenico internazionale.

Nel 1981, il marchio Emporio Armani viene introdotto dallo stilista. Mirato a un pubblico più giovane e a un prezzo più accessibile, intende attrarre la generazione X. Il denim diventa il fulcro di questo brand, rendendo Emporio Armani il primo a integrare i jeans come elemento centrale delle sue collezioni.

Nel 1982, la rivista Time dedica a Armani la sua copertina, con un’immagine scattata da Bob Krieger. Il periodico lo elogia affermando: “I vestiti riflettono la trama della storia e il tessuto dell’epoca. E questa epoca, in questo momento, è dominata da Giorgio Armani”.

Nel 1983, Giorgio Armani viene riconosciuto come stilista dell’anno dal Council of Fashion Designers of America. Durante questo periodo, inizia a vedere il suo nome come un conglomerato di lusso, diversificando le sue etichette e stringendo partnership in licenza. Collabora con L’Oréal per sviluppare una linea di prodotti di bellezza, dando vita al profumo Acqua di Giò, che rimane un bestseller trent’anni dopo.

Nel 1991, introduce A|X Armani Exchange, inizialmente esclusivamente per il mercato statunitense. Questa linea mira specificamente alle generazioni più giovani, focalizzandosi su abbigliamento streetwear e activewear. Nel 2018, A|X Armani Exchange amplia la sua presenza a livello globale.

Nel 2000, il concept store Armani/Manzoni 31 apre i battenti in un palazzo nel centro di Milano. Questo spazio unico ospita tutte le linee di abbigliamento, il ristorante Armani Nobu e la linea Armani/Casa. Quell’anno, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York rende omaggio a Armani con una retrospettiva. Questa mostra viaggia poi per il mondo, facendo tappa in diverse città, fino a raggiungere Milano nel 2007, esponendosi alla Triennale. Nel 2001, viene inaugurato l’Armani/Teatro nel nuovo quartier generale in via Bergognone.

Nel 2004, Armani introduce la linea activewear EA7 Emporio Armani. L’anno successivo, presenta la sua prima collezione haute couture Giorgio Armani Privé a Parigi. La collezione comprende 31 creazioni serali nei toni del nero, malva e chartreuse.

Giorgio Armani espande il suo impero nel settore alberghiero con gli Armani Hotel & Resorts. Il primo hotel viene inaugurato a Dubai nel 2010, seguito da Milano nel 2011. Sempre nel 2010, Armani viene onorato con il titolo di International Designer of the Year durante i GQ Awards di Londra. Poi, nel 2019, presenta la sua debuttante collezione di Alta Gioielleria sotto il nome Giorgio Armani.

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Massimo Chioni