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San Giovanni Bono: la chiesa a forma di piramide a Milano

  • Novembre 9, 2023
  • 5 min read
San Giovanni Bono: la chiesa a forma di piramide a Milano

Nel cuore pulsante di Milano, città conosciuta per la sua frenetica modernità e i suoi edifici storici come il Duomo e il Castello Sforzesco, sorge un luogo di culto che sfida le convenzioni architettoniche: la chiesa di San Giovanni Bono, comunemente nota come la chiesa piramide. Progettata negli anni ’60 dall’architetto Arrigo Arrighetti, questa struttura si eleva nel quartiere Barona, nei pressi di Sant’Ambrogio, come un monolite moderno che rompe l’orizzonte urbano. In origine concepita come una “tenda sacra” e ricostruita in materiali resistenti dopo un devastante incendio, oggi la chiesa si distingue per il suo stile brutalista, le centinaia di finestrelle colorate e per l’effetto di luce suggestivo che filtra all’interno del presbiterio. Questa piramide rappresenta non solo un luogo di preghiera ma anche un simbolo di ascensione spirituale e di innovazione architettonica, testimoniando la capacità di Milano di coniugare sacro e profano in forme sorprendentemente moderne.

La chiesa a forma di piramide di Milano è un monumento nato dagli anni 60

La chiesa piramide di Milano, ufficialmente denominata Chiesa di San Giovanni Bono, nasce dall’intuizione avanguardista di Arrigo Arrighetti, figura chiave nell’architettura milanese del dopoguerra. La sua visione ha trasformato il panorama urbano di Milano, inserendo nel tessuto cittadino un’opera che si distingue per la sua forma insolita e il suo significato profondo. Nel contesto di un rinnovamento urbano che ha caratterizzato il decennio, la chiesa piramide emerge come una testimonianza della fervente ricerca architettonica di quegli anni, un periodo in cui il sacro e il moderno si fondono per creare spazi di culto inediti e sorprendenti. La scelta di Arrighetti di dare alla chiesa una forma piramidale è stata un omaggio alla spiritualità e una sfida alle convenzioni, unendo il desiderio di innovazione con quello di creare un luogo che incoraggi la riflessione e l’aspirazione al divino.

La rinascita dopo l’incendio: materiali e simbolismo

La chiesa piramide originariamente eretta in plastica dura, rifletteva l’ideale di Arrighetti di creare una “tenda sacra” che presiedesse il quartiere. Un tragico incendio ne segnò però la fine, ma come la fenice, rinacque dalle proprie ceneri, questa volta con una struttura in calcestruzzo e alluminio porcellanato. Questa trasformazione non fu solo una necessità strutturale, ma divenne parte integrante del simbolismo della chiesa: la sua capacità di resistere e rinnovarsi. Il materiale robusto e le finestrelle con vetri colorati contribuiscono a definire la sua unicità, creando un effetto di luce interna che simboleggia la presenza divina. Le facciate traforate lasciano che la luce penetri e si diffonda all’interno, quasi a rappresentare l’accesso alla conoscenza e alla spiritualità attraverso la struttura stessa. Con la sua punta rivolta verso il cielo, la chiesa piramide di Milano diventa una metafora dell’aspirazione umana verso l’alto, un ponte fra la terra e il cielo, fra il finito e l’infinito.

Brutalismo e spiritualità: l’architettura dell’architetto Arrigo Arrighetti

Varcare la soglia della chiesa piramide significa immergersi in un ambiente dove l’architettura e la luce si fondono per creare un’esperienza spirituale unica. All’interno, l’edificio si apre in tre spazi distinti: l’aula liturgica, la cappella feriale e la navata laterale, ognuno con una propria identità ma in armonia con il tutto. La luce, elemento fondamentale dell’architettura sacra, qui assume un ruolo centrale, filtrando attraverso le piccole finestre colorate che punteggiano la facciata. Queste aperture non sono meri elementi funzionali, ma diventano fonti di un gioco di luci che danza all’interno dello spazio sacro, enfatizzando momenti di meditazione e preghiera. Lungo il tetto, due fasce di luci variopinte accentuano ulteriormente questa danza, guidando lo sguardo verso l’altare, cuore pulsante della chiesa. In questo modo, la chiesa piramide non è solo uno spazio da ammirare esternamente, ma diventa un luogo di esperienza interna, dove la spiritualità si può vivere attraverso la luce e la forma.

La chiesa a forma di piramide nel contesto urbano milanese

La chiesa piramide di San Giovanni Bono non è solo un’opera isolata, ma si colloca all’interno del variegato contesto urbano di Milano, contribuendo alla narrativa di una città che è sinonimo di innovazione e tradizione. Nel quartiere Barona, essa rappresenta un punto di riferimento non solo spirituale ma anche culturale, sottolineando come Milano riesca a tessere insieme il nuovo e l’antico in un dialogo continuo. Se da una parte la città offre icone come il Duomo e il Cenacolo, dall’altra presenta questa sorprendente piramide, che con la sua punta rivolta al cielo si inserisce nel panorama come un segno distintivo di modernità. Questa coesistenza di stili e funzioni dimostra la dinamicità di Milano, una metropoli che non si ferma al passato ma guarda al futuro, integrando nel proprio tessuto urbano opere che sono al contempo espressione di fede e di avanguardia architettonica. La chiesa piramide, quindi, diventa un simbolo del dinamismo culturale della città, un luogo dove l’architettura sacra incontra il cielo milanese, testimoniando la continua evoluzione di una metropoli che ha sempre molto da raccontare.

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Massimo Chioni